giovedì 28 agosto 2008

la fiera dei disperati


Arrivo a Perugia la sera del 26, verso le nove di sera, ricolmo di un senso di novità e di perplessità, una grottesca commistione di noto e ignoto, di familiarità con qualcosa di estraneo e di potenzialmente ostile. E devo anche entrare nella ztl per raggiungere l'albergo, che guarda caso (sempre lui, il legislatore infallibile Murphy) sta praticamente accanto o quasi a casa di S. Il mio esordio assoluto verbale con un indigeno del luogo mi introduce nella simpatia grifata. Chiedo dove andare con la macchina per parcheggiare. Risposta tipo "l mi cocco se riesci a gi co la machina su le scale de la chiesa, seno hai da gira a sinistra, capitcome?". E vabbe. Giriamo a sinistra. Arrivo nella piazza del centro dove ho un altro alterco con la polizia umbra. Insomma, via, alla fine dopo una mezzoretta di tiritere varie riesco a mette la macchina in questa cazzo di Via Marzia e a andare all'albergo. Siccome mi piace molto tutto ciò che può apparire improabile, accetto l'invito a cena di S. e M., per una tagliata che poi avrei digerito con difficoltà. Ma non è metaforico, parlo proprio di lavorio stomacoso. Con una breve puntatina anche a Le Chic, per iniziare a prendere confidenza con i luoghi degni di nota della mia nuova città futura. Ma anche lì, come già anni addietro a Lourdes, ho trovato chiuso. Poi passeggiata sigaretta e a nanna. Inizia il mio contatto primario e primordiale con il mondo degli insegnanti umbri. Sveglia doccia lentine e via. Accetto anche di farmi accompagnare da S., quindi ci incontriamo, caffe al volo al bar e via. Decido di prendere per la prima volta la mirabolante novità, ancora assente quando venivo con frequenza da queste parti, il minimetrò, che mi piace un casino, per arrivare nelle parti basse della città, dove il raduno dei disperati compendia i loro rispettivi viaggi della speranza. Il luogo in cui la fiera ha luogo è un improbabilissimo ITC tra lo stadio e le campagne. Il mio primo appuntamento con l'universo paralavorativo umbro è fissato per le 9. Entriamo in una specie di aula provvista di sedie e di varia umanità. La procedura richiama con estrema chiarezza il metodo "vieni prendi e fuori dai coglioni" già sperimentato con successo nella Forneria Coop. Uno alla volta partendo dal primo nome, l'appello elimina volta volta un numero e il nome e la faccia che lo caratterizzano. Alcuni degli astanti sono anche forniti di elenchi e matite e giocano a battaglia campale cancellando volta volta e ipotizzando nozioni postume sulla loro sorte. Via via vanno via tutti i posti. Molte persone nemmeno accettano. Altri ne gioiscono, in una fiera che si fa sempre più tesa. Odo bestemmie abortite in perugino serrato (Dio Bonolis). Già la sera prima al ristorante avevo molta difficoltà a non ridere di fronte a un nugolo di perugini peruginamente urlanti. C'è chi pomicia. Chi dorme. Chi legge il Sole 24 ore o l'accattivante articolo sulla Rivoluzione del Grifo. C'è anche chi parla di stronzate e ride come me e S., aspettando di sapere con che margine di speranza terminerà il mio viaggio da aspirante insegnante cionco. L'esito dice che i primi quaranta della lista sono stati felicemente occupati. Per gli altri, se ne riparla. Io ero il 57simo. Dovrò ritentare all'inizio di settembre. Intanto il primo assaggino umbro è andato. Ritenta trabant sarai più fortunato (è dall'inizio del 2008 che me lo dico, ma per ora sto solo a ritenta. Ritentamm pure sta vota). Riprendiamo il minimetrò. Incontriamo M. di nuovo, cosi lo saluto (è stato curioso conoscerlo, ma mi sembra un brav'uomo. E va bene.). Poi inforco la TrabantMobil e varco bettolle e autostrade per tornare ad assaggiare qualche scampolo della città gigliata. Ritenterò, allora. Non faccio altro, ultimamente. Amen.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

NoN SEI IL SOLO A TROVARE STRANO GLI ACCADIMENTI DELLA VITA...MI SENTO COME UN REDUCE DI GUERRA A CUI E' STATA AMPUTATA LA GAMBA E QUANDO IL TEMPO CAMBIA QUELL'ASSENZA INIZIA STRANAMENTE A PRUDERE E DARE FASTIDIO...FORSE SARA' SEMPRE COSI'...INTERESSANTI SONO I MOMENTI DI "STATE OF EMERGENCY"PER DIRLA CON BJORK..NULLA DA PERDERE, FONDAMENTALMENTE, TUTTO DA GUADAGNARE....ALLORA CHE DAL BOZZOLO ESCA FUORI UNA BRILLANTE FARFALLA FINEMENTE VARIPINTA...CHE IL LEPIDOTTERO SIA CON TE..NOTTE

Anonimo ha detto...

E'ora che gite a tromba! CONFUCIO

Anonimo ha detto...

P.S. ...e comunque...de stramurtere...che semo rotti li cojomboli, dio campanella..managgia sant'ambrogio, quante cose che t'ho da insegna su sta parlata, 'l mi cocco...E COME DICONO I BEATLES DEL TEVERE: "LASSA GI" ( tr.let it be)...arvedemce, e se 'n ce s'arvede...che la mancanza sia la tua ! DJ Giuly